Collettivo Karl Marx Cardarelli

Manifesto del partito comunista
Karl Marx
Londra 1848

La storia di ogni società finora esistita è una storia di lotte di classi.

Nelle prime epoche della storia si trovano quasi dappertutto una completa divisione della società in caste.

Dalla rovina della società feudale nasce la società borghese.

L’epoca moderna è l’epoca della borghesia e la società si scinde in due grandi classi opposte l’una all’altra: la borghesia e il proletariato.

La grande industria ha creato il moderno mercato mondiale.

Il potere politico dello stato moderno è un comitato che amministra gli affari di tutta la borghesia.

La borghesia distrugge tutti i legami naturali, non lascia tra uomo e uomo altro vincolo che il nudo interesse del pagamento in contanti.

Nella moderna società borghese la dignità personale non è altro che un semplice valore di scambio.

Il medico, il giudice, il prete, il poeta, lo scienziato sono operai salariati della borghesia.

I rapporti di famiglia sono un semplice rapporto di denari.

La borghesia rivoluziona continuamente gli strumenti di produzione insieme ai rapporti sociali.

La borghesia rivoluziona continuamente la società, rivoluzionando la produzione, le condizioni sociali, in un clima di incertezza e movimento eterno, le opinioni e le idee si dissolvono e invecchiano continuamente.

Sfruttando il mercato mondiale la borghesia ha globalizzato la produzione e il consumo.

Nasce la cultura mondiale

La borghesia crea enormi città, concentrando la produzione e la proprietà.

La borghesia crea la centralizzazione politica.( Stati sempre più grandi e immensi)

La borghesia viene messa in crisi dalla crisi di sovrapproduzione.La borghesia produce troppa civiltà, troppi mezzi di sussistenza, troppe industrie , troppo commercio, la società diventa troppo evoluta per essere imprigionata nei rapporti sociali borghesi, quindi entra in crisi. Come supera la crisi la borghesia? Distruggendo parte della società da essa stessa creata.( Guerre, crisi commerciali, crisi finanziarie)

La borghesia non crea soltanto le condizioni che le arrecheranno la morte, crea anche gli uomini che useranno quelle armi: i moderni operai, i proletari.

Gli operai moderni, i proletari, sopravvivono fintando che trovano lavoro, e trovano lavoro fintando che il loro lavoro aumenta il capitale

Gli operai sono una merce.

Gli operai sono semplici accessori delle macchine.

Il costo di produzione di un operaio è il costo della sua sopravvivenza come specie.

Più aumenta lo sviluppo tecnologico più aumenta lo sfruttamento operaio.

Gli operai vengono militarizzati e sottoposti a una gerarchia infinita di sorveglianti.

Quanto più si evolve la società capitalistica tanto più aumenta lo sfruttamento in fabbrica di donne e bambini.

Padroni di casa, commercianti, usurai sono membri della borghesia che sfruttano gli operai fuori della fabbrica.

La grande industria distrugge piccola e media industria.

La lotta operaia inizia come una lotta umana individuale, l’unità della borghesia favorisce l’unità operaia, nasce la lotta di classe tra proletariato e borghesia, l’evoluzione dei mezzi di comunicazione agevola le condizioni di organizzazioni operaie.

La difficoltà di organizzare il proletariato in un partito politico è provocata dalla concorrenza che gli operai si fanno tra loro, ma dopo ogni frammentazione questa organizzazione risorge più forte, più salda, più potente.

I conflitti in seno alla borghesia favoriscono l’evoluzione proletaria, la borghesia è costretta a trascinare nei moti politici gli operai, educandoli e istruendoli alla lotta politica.

Solo il proletariato è una classe veramente rivoluzionaria nei confronti della borghesia.

Il sottoproletariato è la putrefazione passiva degli strati più bassi della vecchia società.

Il proletario rappresenta con la sua esistenza la negazione dei valori della società borghese.

Per il proletario le leggi, la morale, la religione sono solo pregiudizi borghesi, dietro ai quali si nascondono interessi borghesi.

Il proletariato è lo strato più basso della società e non può innalzarsi senza che vada in frantumi tutta la società ufficiale.

Il proletariato di ogni paese deve distruggere la propria borghesia.

Nella moderna società è in atto una guerra civile occulta che esplode in una rivoluzione aperta col rovesciamento violento della borghesia da parte del proletariato che stabilisce il suo dominio.

La borghesia è costretta a lasciare il proletariato in condizioni tali da doverlo poi nutrire anziché esserne nutrita.

Condizione essenziale del dominio della borghesia è l’accumularsi della ricchezza in mani private, la formazione e l’aumento del capitale.

La condizione di esistenza essenziale del capitale è il lavoro salariato.

I comunisti sono i partiti proletari che mettono in rilievo e fanno valere gli interessi comuni del proletariato indipendentemente dalla nazionalità, e ne rappresentano l’interesse storico complessivo.

Lo scopo dei comunisti è la formazione del proletariato in classe, il rovesciamento del dominio borghese, conquista del potere politico.

Il comunismo è per l’abolizione della proprietà borghese, vale a dire abolizione della proprietà privata.

Ai proletari il lavoro non crea alcuna proprietà, crea solo il capitale.

Nella società borghese la proprietà si fonda sull’antagonismo tra capitale e lavoro salariato.

Il capitale è un prodotto sociale, ma la sua appropriazione è privata.

Nella società comunista il capitale da proprietà privata viene trasformato in proprietà sociale.

Nella società borghese il lavoro vivo serve solo ad aumentare il lavoro morto(capitale), nella società comunista il capitale è solo un mezzo per rendere più ricca, più progredita la vita degli operai.

Il comunismo abolisce la personalità e la libertà della borghesia.

Nella moderna società borghese la proprietà privata è abolita per la stragrande maggioranza dei suoi membri.

Per i borghesi la libertà della persona esiste solo fino a quando il lavoro può essere trasformato in capitale, denaro, rendita fondiaria.

Nella moderna società chi lavora non guadagna, chi guadagna non lavora.

La moderna cultura borghese è per l’enorme maggioranza degli uomini un gigantesco istupidimento di massa, un processo il cui fine è la trasformazione dell’uomo in macchina.

I comunisti sono per l’abolizione della famiglia.

Nella moderna società borghese la famiglia si basa sul capitale e il guadagno privato, quindi esiste solo per la borghesia. Per il proletariato la famiglia esiste solo come strumento di riproduzione di sé stessi come sfruttati, per le donne prive di mezzi di sussistenza rimane solo la prostituzione, la proprietà dei padri sui figli permette lo sfruttamento dei padri sui figli.

Nella società borghese dominata dalla grande industria e dal commercio mondiale i bambini vengono trasformati in articoli di commercio e strumenti di lavoro.

I comunisti vogliono abolire la posizione delle donne di semplici strumenti di produzione.

Nella moderna società borghese il matrimonio è solo un manto che tiene celata la comunanza non ufficiale delle donne.

Gli operai non hanno patria.

Le idee dominanti di ogni epoca sono state sempre e soltanto le idee della classe dominante.
La rivoluzione comunista è la più radicale rottura con le idee tradizionali.

Il primo passo della rivoluzione operaia è l’elevarsi del proletariato a classe dominante.

Conquistando il potere politico il proletariato conquista la democrazia.

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Programma Comunista

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Espropriazione della rendita fondiaria

Tassazione fortemente progressiva

Abolizione dell’ereditarietà

Confisca dei beni dei criminali ed emigranti

Creare una banca nazionale monopolistica, con capitale di stato ed esclusività del credito.

Accentramento dei mezzi di trasporto nelle mani dello stato

Aumento delle fabbriche e dei mezzi di produzione, bonifica delle campagne.

Obbligo di lavoro per tutti, creazione di eserciti industriali ed agricoli.

Unificazione legislativa del lavoro agricolo e industriale.

Scuola pubblica e gratuita per tutti .

Collettivo Karl Marx Cardarelli

martedì 14 ottobre 2008

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