giovedì 10 luglio 2008

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La bancarotta del capitalismo
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Pochi giorni fa la Banca Centrale Europea ha alzato di un quarto di punto il tasso di sconto. Questo significa che la BCE ha optato per la stabilità dei cambi e per la lotta all’inflazione, quindi nessun aiuto alla crescita ed allo sviluppo economico. Questa decisione avviene dopo che i vertici della BCE si sono divisi sulla decisione da prendere, poiché l’aumento o la diminuzione dei tassi comporta rischi ed incognite attualmente imprevedibili. La grave crisi economica della UE avrebbe bisogno di investimenti e di risorse economiche che si possono ottenere solo abbassando i tassi, ma i banchieri della BCE hanno optato per la filosofia e l’ideologia ultraliberista del monetarismo puro, tenendo alti i tassi per contenere l’inflazione, considerata da loro il peggiore dei mali. Ma questa scelta comporterà nei prossimi mesi una macelleria sociale senza precedenti, i lavoratori e i popoli dell’UE vedranno ridotti in maniera drastica e drammatica i loro livelli di vita. D’ altronde questa scelta della BCE è una scelta al buio, poiché anche con queste misure drastiche l’inflazione continua ad aumentare e non c’è nessuna certezza che diminuirà in futuro. La combinazione di recessione e inflazione prospetta un quadro da bancarotta del capitalismo. Le speculazioni aleatorie della new economy degli ultimi anni stanno svanendo, la crisi energetica e la crisi alimentare combinate ai bassi livelli di vita esistenti negli strati popolari ci stanno avvicinando pericolosamente al collasso totale del sistema. Il capitalismo si trova in una crisi drammatica e non ha soluzioni, è un sistema economico che si è inceppato e che può offrire come prospettiva futura solo fame, degrado ambientale, repressione, guerra. Ci troviamo di fronte alla crisi di un sistema economico, la crisi del sistema capitalistico. Questa crisi economica pone sotto accusa i fondamenti ideologici della società capitalistica, è in crisi il concetto della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio, il libero mercato come supremo regolatore dei bisogni, il profitto individuale come unica motivazione dell’agire umano. I lavoratori hanno la necessità storica di sottrarsi al domino totale ed incontrastato del capitalismo, è necessaria ed urgente la costruzione di organizzazioni politiche e sindacali di classe, il movimento per la costituente comunista è impegnato in questa prospettiva ineludibile, per sottrarre i lavoratori dalla catastrofe in cui sta precipitando il capitalismo.
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

non è così semplice come la si propone
i livelli di vita si stanno gia erodendo a causa dell inflazione
combattendola la bce sotto un certo punto di vista tutela i lavoratori
la federal reserve americana per esempio si sta comportando all opposto ed i lavoratori protestano in egual maniera come da noi...
personalmente penso che il danno maggiore comunque sia quello che sta alimentando la fed americana piuttosto che la bce ma il fatto è che ormai le banche centrali sono in un vicolo cieco
ogni loro decisione comporta solamente danni per la maggioranza delle persone e soprattutto per i lavoratori

Unità comunista ha detto...

x anonimo: Mi sembra che conveniamo che il capitalismo sia in un vicolo cieco. Infatti se la BCE avesse diminuiti i tassi sarebbe esplosa una inflazione incontrollata che avrebbe lo stesso ridotto alla fame i lavoratori. E' il meccanismo economico capitalistico che ormai non funziona più, all'interno di questo sistema non ci sono soluzioni, non ci sono speranze

Unità Comunista

Anonimo ha detto...

Se non sbaglio in macroeconomia si dice che il rialzo dei tassi frena l'inflazione solo se questa deriva da un'aumento de consumi, cosa chiaramente non vera oggi.

Unità comunista ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unità comunista ha detto...

X Filippo: Ciò che dici è profondamente vero, ma è una situazione del passato che non corrisponde più alla situazione attuale. La BCE ha alzato i tassi in presenza di un calo dei consumi, questo conferma una scelta suicida e scellerata in una situazione catastrofica il cui sbocco è imprevedibile. Non si può escludere nessun esito alla crisi, compreso uno sbocco rivoluzionario.

Unità Comunista