Grillo
Berlusconi, duello tra due fascismi
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L’Italia
sta evolvendo rapidamente verso un epilogo drammatico, ci avviamo in modo
velocissimo verso la bancarotta e l’istaurazione di un regime di tipo fascista.
L’ingovernabilità prodotta dalle elezioni sta preparando il campo a una
prossima lotta tra due diversi tipi di fascismo quello berlusconiano e quello
grillino. Il PD sta collassando sotto il
peso di dirigenti rintronati (Bersani, D’Alema, Letta) o rincitrulliti (Renzi,
Veltroni) e si avvia a una estinzione accelerata,
le prossime elezioni saranno un duello tra
Berlusconi e Grillo, per la conquista dell’egemonia e l’instaurazione di un
regime apertamente fascista.
Nel
ventennio berlusconiano sono state iniettate nella società italiana dosi
massicce di fascismo, senza mai arrivare a un’aperta dittatura, per la
debolezza intrinseca di Berlusconi , uomo compromesso in ogni specie di illegalità e scelleratezza, Grillo sta
sfruttando tutto questo lavoro preparatorio e sta portando a termine il suo
piano reazionario, ormai gli manca poco.
L’Italia è vicinissima alla bancarotta, ma
questa non è provocata da una specificità italiana, è la conseguenza della
bancarotta del capitalismo mondiale.
La massa finanziaria fittizia(derivati) è
circa 10 volte il PIL mondiale, questo vuol dire che è l’intera economia
mondiale in bancarotta. Il sistema economico capitalistico è storicamente
fallito. Negli ultimi secoli la
borghesia ha adottato due varianti della politica economica capitalistica per
risolvere le crisi, il liberismo e il keynesismo, entrambe sono oggi
inutilizzabili, entrambe aggravano la crisi anziché risolverla. La borghesia ha
un solo modo per tirare avanti ancora un po’, distruggere gran parte della
società, non una recessione o una depressione, ma la bancarotta completa, ma
per poterla attuare ha bisogno di un regime autoritario e violento,
di tipo fascista.
Grillo
è la naturale successione di una lunga tradizione fascista e golpista della
borghesia italiana( Mussolini, Democrazia Cristiana, Berlusconi, Lega Nord) .
Grillo non accenna nemmeno lontanamente al
problema del capitalismo, per lui la
crisi è provocata da politici banchieri finanzieri “ladri”, lasciando intendere
che ci possono essere politici banchieri finanzieri “onesti”, per lui non
esiste più destra e sinistra, quindi non esiste
la lotta di classe, non esistono più ideologie, quindi anche il
capitalismo non è anch’esso una ideologia, ma un prodotto della natura puro e
semplice. Come i leghisti pensa che la crisi non sia un evento mondiale, ma si
può risolvere con una politica autarchica di mussoliniana memoria.
La crisi è il prodotto della bancarotta del
capitalismo mondiale, chi ha storicamente combattuto il sistema e l’ideologia
capitalistica è stato sempre e solo il comunismo.
I lavoratori isolati, disgregati o che si
fanno illudere da saltimbanchi da quattro soldi sono destinati
all’annientamento, in questa crisi mondiale, storica, irreversibile risuona
ancora attuale la frase di Karl Marx
con
cui sigilla il Manifesto dei Comunisti:
Lavoratori
di tutto il mondo, unitevi!
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