mercoledì 29 ottobre 2008

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Contro il decreto Gelmini
Senza tregua
fino al ritiro delle leggi
“ammazza-cultura”
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In queste settimane fiumi di studenti medi ed universitari, comitati di genitori, docenti e ricercatori precari hanno invaso piazze, strade, scuole e facoltà contro la legge 133 e il decreto 137 del ministro Gelmini: due provvedimenti che puntano ad affossare quel poco che resta dell’istruzione e della cultura pubblica, tagliando centinaia di migliaia di posti di lavoro nel personale docente e non docente, condannando un’intera generazione a un futuro di precarietà permanente e consegnando in maniera definitiva l’università nelle avide braccia delle imprese. Questa ”onda anomala” rappresenta il più grande movimento di lotta cui il paese abbia assistito da anni a questa parte, e non può che continuare a crescere. Per più di dieci anni governi di centrodestra e centrosinistra hanno fatto il bello e il cattivo tempo, con attacchi generalizzati allo stato sociale, leggi che hanno imposto alle giovani generazioni condizioni di lavoro e di studio sempre più precarie ed umilianti, “riforme” che hanno sottratto risorse a lavoratori e studenti per consegnarle nelle mani dei padroni di Confindustria e delle banche: quegli stessi parassiti che con la loro avidità di profitti stanno portando al collasso del sistema capitalistico, e che ancora hanno la faccia tosta di pretendere che siano i lavoratori le classi oppresse a pagare il prezzo della loro crisi. Il movimento studentesco ha detto basta a tutto ciò, travolgendo con la radicalità delle sue parole d’ordine un governo reazionario e fascistoide, ed evitando le lusinghe delle finte opposizioni parlamentari, dei sindacati concertativi e dei baronati accademici, interessati solo a preservare privilegi di casta acquisiti con le riforme del centrosinistra. Con questa lotta non è in gioco solo il futuro della scuola e della formazione pubblica, ma un intero modello di società. La crisi economica in atto non lascia più spazio a compromessi e mediazioni: se la lotta degli studenti vince, essa sarà da esempio per una nuova stagione di conflitto nell’intero mondo del lavoro, contro il carovita e la precarietà, contro le politiche reazionarie e razziste della destra e per la riconquista di quei diritti sociali che in questi anni i governi hanno attaccato e cancellato.
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Contro Berlusconi e la Gelmini nessuna mediazione:
ritiro immediato della legge 133 e del decreto 137
Fuori i padroni da scuole e facolta’:
abrogazione delle riforme Berlinguer, Zecchino e Moratti.
Assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari.
Aumento dei fondi per scuola, universita’ e ricerca
attraverso il taglio delle spese militari e lo stop alle “grandi opere”.
No al maestro unico nelle scuole.
Meno privilegi per presidi e baroni, più fondi per il diritto allo studio.
Salario garantito agli studenti meno abbienti.
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La crisi se la paghino loro
Solo la lotta paga
Uniti si vince
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lunedì 27 ottobre 2008

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Scuola e Università,
quale futuro?
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Una crisi devastante sta investendo il sistema capitalistico, tutti i parametri economici sono in caduta libera senza alternative. Recessione economica che può trasformarsi a breve in depressione, crollo dei titoli azionari, mancanza di liquidità e fallimento delle banche, inflazione, calo della produzione industriale, aumento della disoccupazione, sono i segnali di un modello economico in agonia e quando un modello di società è morente produce al suo interno classi dirigenti che ne agevolano il suicidio.
Sembra questo il profilo che si adatta perfettamente al Ministro Gelmini. Da dove sia venuto fuori questo personaggio preistorico che di fronte a una crisi di questa portata che comporta progetti fortemente progressisti e innovativi, fa un decreto dove ci sono proposte come il grembiulino, il 7 in condotta, il maestro unico, la segregazione razziale per i bambini immigrati, dove si “stabilizzano”
i precari licenziandoli, dove in un mondo in cui i “ capitalisti privati” chiedono aiuti e sussidi di stato si tenta la privatizzazione dell’Università , dove in un mondo che ha bisogno di nuovi saperi ed innovazione si tagliano i fondi falcidiando corsi di laurea e ricerca.
Tutto questo sembra davvero una follia da parte di un Ministro e di un Governo con la vocazione al suicidio.
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Il decreto Gelmini non va discusso,
va rigettato, combattuto, abrogato!
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Le risorse economiche per scuola e Università non vanno tagliate , ma vanno aumentate, se quotidianamente i governi di tutta Europa “trovano” centinaia di miliardi di euro per salvare banche, istituti finanziari, se la BCE ogni giorno brucia risorse enormi per salvare le società in borsa dal crollo definitivo, si possono allo stesso modo trovare risorse economiche enormemente minori per sostenere le scuole e le Università, insieme alla Sanità pubblica, i salari, le pensioni.
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Jovino,il rottamatore
del Cardarelli
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La disastrosa gestione del Cardarelli del Direttore Generale Jovino si appresta a raggiungere la sua naturale conclusione, la rottamazione completa dell’ospedale.
Negli ultimi anni si è avuta la perdita di un migliaio di posti-letto, uno scadimento della qualità dei servizi, esternalizzazioni costosissime, ditte , appalti, convenzioni che hanno assorbito colossali risorse economiche. Il processo di ristrutturazione edilizia abbinato ai tagli previsti dai vari piani di rientro regionali sono stati l’alibi usato per portare avanti questo processo. Interi padiglioni usati in modo improprio solo per servire primari-vassalli del potere bassoliniano, altri padiglioni trasformati in veri e propri lazzareti, come il DEA e il padiglione delle chirurgie specialistiche, dove i pazienti continuano ad essere buttati sulle barelle come animali e dove si continua ad operare in condizioni da paese sottosviluppato.
Parallelamente alla rottamazione si è sviluppata una gigantesca politica clientelare , che ha portato ad un abnorme incremento di personale dirigente, composto da un numero enorme di personale esentato da attività sanitarie operative, una elefantiaca Direzione Sanitaria, una pletora di coordinatori nullafacenti, di inutili unità semplici e si è trovato anche il tempo per fare concorsi per “invalidi”.
Adesso si sta preparando un piano attraverso il quale ridurre lo stipendio nelle sue parti accessorie e ridurre ancora posti-letto accorpando in maniera barbarica reparti ed eliminando servizi.
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Il salario non si tocca!
Non vanno diminuiti i posti-letto!
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La Campania è una delle regioni più povere d’Italia, ed è una di quelle che si è più impoverita negli ultimi 10 anni, eppure il governo nazionale continua in una politica criminale di tagli di risorse ad essa destinati.
La chiusura di ospedali, servizi convenzionati e territoriali uniti a una contrazione dei servizi al Cardarelli rappresenterebbero per la Campania la distruzione totale del servizio sanitario e comporterebbero problemi serissimi sia di ordine sanitario che di ordine pubblico. La giunta Bassolino ha portato la Campania alla catastrofe economica, politica, sociale. I servizi pubblici sono stati quasi totalmente privatizzati , provocando sprechi, affari per pochi, inefficienza. Agenzie come la Gest-line si sono arricchite a dismisura ai danni dei lavoratori e di una popolazione sempre più povera e umiliata.
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Per il bene della Campania:
Dimissioni di Bassolino!
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Per salvare il Cardarelli:
Dimissioni di Jovino!
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lunedì 20 ottobre 2008

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Lottiamo contro
la segregazione razziale
del Ministro Gelmini
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Un’ondata di razzismo sta investendo l’Italia, alimentata dai fascisti berlusconiani e dagli xenofobi della Lega Nord. I mezzi di comunicazione da loro diretti alimentano in modo parossistico e ossessivo lo scontro e l’odio etnico coadiuvando l’azione del governo teso all’attuazione di provvedimenti legislativi sempre più odiosi.
La distruzione con le ruspe dei campi rom a Roma, l’incendio di Ponticelli, le aggressioni e gli agguati verso cinesi, rumeni, africani, l’omicidio di massa di immigrati neri a Castelvolturno sono solo alcuni episodi del clima che questo governo sta instaurando.
I provvedimenti legislativi, poi, sono quanto di più abietto ed inumano si possa pensare, la schedatura di massa di cittadini stranieri attraverso le impronte digitali e addirittura la schedatura dei bambini con questo metodo e la proposta di una banca dati che ne memorizzi il DNA sembravano il massimo cui potesse giungere questa deriva reazionaria.
Il Ministro Gelmini invece è andata addirittura oltre, ha fatto un decreto per formare nelle scuole classi separate tra bambini italiani e bambini stranieri.
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Questa è segregazione razziale!
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La scuola che dovrebbe essere il punto più alto della cultura e della civiltà diventa in questo modo prigioniera delle tendenze più triviali e primordiali, è l’approdo di un abbrutimento selvaggio di una società che non ha più nulla da offrire oltre che povertà, guerre e ignoranza. Le forze sane della scuola , composta dagli studenti e dai professori, devono mobilitarsi con tutte le loro energie per sconfiggere questo disegno reazionario, contro i tagli ai bilanci, contro l’ oscurantismo, contro la segregazione razziale.
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domenica 19 ottobre 2008

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Roma 17 Ottobre 2008
500.000 in piazza
Per una nuova politica economica
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In data 17 Ottobre 2008 allo sciopero generale indetto dai sindacati di base, dalle forze antagoniste e dalle avanguardie organizzate dei lavoratori hanno aderito 500.000 cittadini.
Si è espressa la volontà di lottare contro i bassi salari, la precarietà, la disoccupazione, la distruzione dello stato sociale in particolare contro i tagli alla scuola e alla sanità.
La crisi attuale che sta portando a una recessione mondiale ed al collasso dell’economia, ha posto in evidenza l’assurda situazione attraverso la quale i governi di tutto il mondo stanziano migliaia di miliardi di dollari ed euro per salvare bancarottieri, speculatori, società che crollano in borsa e contemporaneamente negano risorse minime per aumentare stipendi , pensioni, occupazione e finanziare il settore scolastico e il settore sanitario.
Tutto questo rende necessaria una unità di classe dei lavoratori per imporre una nuova politica economica che abbia come priorità la redistribuzione della ricchezza sociale e non il profitto.
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venerdì 17 ottobre 2008

17 Ottobre 2008
Grande manifestazione
anticapitalista
a Roma
500.000 in piazza
















mercoledì 15 ottobre 2008

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Casa rossa per la costituente comunista
Spoleto via XIV giugno 26
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Invitiamo i lavoratori, gli studenti e i giovani ad aderire massicciamente allo sciopero generale indetto dalle principali sigle del sindacalismo di base per il giorno 17 ottobre e partecipare alla manifestazione nazionale di Roma. Questo autunno dovrà essere caldo come nessun altro negli ultimi 40 anni. Due avvenimenti eccezionali richiedono la risposta più forte possibile, chiediamo a quanti in questi anni hanno condiviso le nostre battaglie, tra i lavoratori delle fabbriche e delle cooperative, tra i giovani dei movimenti e tra i protagonisti delle lotte ambientaliste ad essere in prima fila, perché le conseguenze della crisi capitalista più grave del dopoguerra, che presto si trasformerà da crisi finanziaria in recessione, con licenziamenti, attacco ai salari, e aumenti dei beni fondamentali, alimentari, casa, ecc, non ricadano sui lavoratori e sul proletariato giovanile. chiediamo poi la più dura partecipazione al movimento di lotta che si va sviluppando contro il governo berlusconi, responsabile del più pesante attacco, mai visto prima al lavoro, ai servizi pubblici, scuola e sanità, alla cultura, che porterà centinaia di migliaia di licenziamenti, a cancellare il diritto alla salute, alla cultura e alla sicurezza del lavoro.
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17 Ottobre, sciopero generale,
e’ solo l’inizio.
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martedì 14 ottobre 2008




lunedì 13 ottobre 2008

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Generalizziamo lo sciopero
del 17 ottobre 2008
Rilanciamo l’opposizione sociale
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Mentre nel mondo il capitalismo viene travolto da una crisi epocale, in Italia il governo Berlusconi confortato dall’assenza di una qualsiasi opposizione parlamentare procede come un carro armato a schiacciare diritti, garanzie sociali e salari in modo da scaricare i costi della loro crisi sui lavoratori, i precari e gli strati sociali meno agiati. Si tratta di un disegno reazionario ed ultaliberista portato avanti a colpi di decreti, commissari straordinari e militarizzazione dei territori come per i rifiuti in Campania, per smantellare i servizi pubblici e precarizzare ulteriormente il lavoro, anteponendo gliinteressi di industriali e banche a quelli di lavoratori e gente comune che ormai non arriva nemmeno alla seconda settimana del mese. La finanziaria intanto taglia le spese sociali, si annunciano pessimeriforme della scuola, del pubblico impiego e della contrattazione nazionale, passano politiche razziste contro gli immigrati e compare la criminale volontà di ripresa del nucleare. E’ necessario costruire una risposta dal basso capace di collegare in una sola opposizione lavoratori, precari, disoccupati, studenti, migranti, comunità che resistono alla devastazione dei territori e dellasalute, reti che si battono per la difesa dei beni comuni. Per questo sosteniamo lo sciopero generale del 17 Ottobre proclamato dal sindacalismo di base. Uno sciopero contro il Governo, ma soprattuttocontro quell’impianto di politiche economiche e sociali che in questi anni ha accomunato, al di là delle sfumature centro-destra e centro-sinistra e che ha contribuito a peggiorare definitivamente le condizioni di lavoro e di vita in nome del mercato e dei profitti con lo strumento della guerra interna ed esterna. Dai luoghi di lavoro all’intera società colpita dalle politiche governative, generalizzare lo sciopero, farlo diventare politico, rilanciare l’opposizione sociale costituiscono la nostra scommessa. Il diritto ad un’esistenza dignitosa per tutti è il nostro obiettivo!
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VENERDI’ 17 OTTOBRE 2008
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
APPUNTAMENTO A NAPOLI
IN PIAZZA GARIBALDI
HOTEL TERMINUS ORE 6.30
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Confederazione Cobas, Confederazione Unitaria di Base, Sdl, AreaAntagonista Campana, CSOA Officina 99, Laboratorio Occupato SKA, CSOADAMM, Collettivo Operatori Sociali Napoli, Red Link, Sinistra Critica Napoli, Unità Comunista, Rete dei Comunisti, S.L.L. Slai Cobas Monaldi,Network Comunista Autorganizzato, Verdi Ambiente e Società Campania,Rete Campana Salute Ambiente, Movimento Corsisti Isola Banchi Nuovi, M.D.A. B. Buozzi Acerra,
Zona Orientale, Idea Nord Miano, Sedile Di Porto, Laboratorio Occupato Insurgencia, Collettivo Militanz, UDN.
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venerdì 10 ottobre 2008

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La salute non è merce,
la sanità non è un mercato.
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Una crisi economica –finanziaria senza precedenti sta sottraendo risorse pubbliche fondamentali per la coesione sociale. I servizi sanitari pubblici subiscono una drastica riduzione di finanziamenti, di personale, di distretti territoriali e principalmente di posti letto. Il sistema di finanziamento delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie continua a basarsi sul tariffario delle patologie (DRG), trattando i malati/utenti alla stregua di “valuta economica” , trasformandoli in merce e fonte di profitto in mano ad una classe di dirigenti, medici e burocrati, che speculano sul bisogno di salute.
Si continua a perseguire il sistema privatistico che riduce i Livelli Essenziali di Assistenza, aumenta i carichi di lavoro, aumenta la precarietà e le esternalizzazioni, aumenta i costi pubblici , elargendo profitti immensi ad appalti, ditte e convenzioni.
ORA BASTA!
Rivolgiamo un appello a tutt* gli/le operatori/rici della sanità per mobiltarsi e rivendicare l'unico diritto ancora non sottratto alla Carta Costituzionale dai politici del mal-governo:
SCIOPERO per
Un contratto unico e dignitoso a tutti i lavoratori della sanità pubblica e privata
Un sistema sanitario nazionale accessibile e garantito a tutti senza discriminazioni di credo, di genere, di cultura ed etnia
La stabilizzazione immediata di tutti i precari e gli esternalizzati
Una qualità dell'assistenza che risponda alle esigenze dei cittadini e dei lavoratori e che garantisca prevenzione, cura e riabilitazione
La sicurezza nei luoghi di lavoro
Organizzare insieme da subito l'opposizione sociale a chi vuole ridurre la salute a merce ed il lavoro a sfruttamento.
17 Ottobre 2008,
Sciopero generale di 24h,
con manifestazione a Roma da Piazza della Repubblica a Piazza S. Giovanni
PARTENZA DA NAPOLI PIAZZA GARIBALDI- HOTEL TERMINUS ORE 6.30
Sono previste partenze da altre aree cittadine, e da altre province campane.
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Confederazione Cobas, RdB/CUB, Sdl, Area Antagonista Campana, CSOA Officina 99, Laboratorio Occupato SKA, CSOA DAMM, Collettivo Operatori Sociali Napoli, Red Link, Sinistra Critica Napoli, Unità Comunista, S.L.L., Slai Cobas Monaldi, La Rete dei comunisti.

mercoledì 8 ottobre 2008

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Manifestazione a Pianura
contro gli arresti
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Si è svolta oggi pomeriggio a Pianura una manifestazione dei cittadini contro gli arresti effettuati in seguito alla resistenza popolare contro la discarica. La prefettura voleva evitare la manifestazione e non ha concesso l’autorizzazione per il corteo. Nonostante il divieto alcune centinaia di cittadini sono scesi in strada ed alla fine si è svolto un corteo che ha attraversato il centro cittadino. C’è stata la solidarietà di tutti i cittadini verso gli arrestati, la volontà di continuare la resistenza verso tutte le megadiscariche e inceneritori, da Pianura a Chiaiano, da Acerra a Giugliano.
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La resistenza continua,
da Pianura a Chiaiano
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martedì 7 ottobre 2008

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Capitalismo al collasso:
sciopero generale a Roma
17 Ottobre 2008.
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Veniamo da decenni di attacchi ai diritti e ai livelli di vita ai lavoratori in cui sono stati distrutti i salari, le pensioni, i servizi sociali; sono stati precarizzati con leggi i rapporti di lavoro, la concertazione ha di fatto abolito la democrazia sindacale; in Italia abbiamo i salari più bassi d’Europa, la legge Dini ha tolto la certezza pensionistica, tra qualche anno le pensioni saranno talmente basse da trascinare nella povertà un numero enorme di cittadini anziani; Marcegaglia, capo della Confindustria, ha affermato che bisogna precarizzare la totalità dei lavoratori ed il governo è completamente d’accordo con questo progetto.
A queste scelte catastrofiche per i lavoratori hanno pienamente collaborato i sindacati di stato CGIL , CISL, UIL e alcuni sindacatini affini; di tutto sono corresponsabili i governi di centro-sinistra e di centro-destra, che in questi anni si sono alternati tra loro al potere nel governo dello stato.
In questi anni tutta la ricchezza sociale prodotta è andata quasi totalmente a ristrette cerchie di ricchi già potenti, impoverendo ancora di più la stragrande maggioranza dei lavoratori.
Tutti i sacrifici imposti ai lavoratori e alla povera gente non sono serviti ad evitare il peggio, ci ritroviamo nel pieno di una crisi economica devastante che sta portando al collasso completo dell’economia; siamo nel pieno di una recessione economica che provocherà ancora altra disoccupazione, povertà e distruzione dello stato sociale.
In questi giorni i governi e le banche centrali di tutto il mondo vanno in soccorso dei finanzieri profittatori, speculatori, bancarottieri, società che crollano in borsa con centinaia di miliardi di euro e di dollari.
Tutte le risorse finanziarie, che in questi anni sono state negate ai salari, alle pensioni, alla sanità, alla scuola, ai servizi sociali, oggi vengono utilizzate in quantità gigantesche per salvare i profitti.
Ma siamo ormai al collasso, i suoi manutengoli vorrebbero”riformare il capitalismo” , ma la vastità e profondità della crisi economica dimostrano che questo sistema di potere è in agonia e va abbattuto; l’unica classe sociale in grado di farlo sono i lavoratori, uniti nella lotta per un nuovo progetto sociale.
Per queste ragioni Unità Comunista aderisce allo sciopero generale indetto dai sindacati di base e da tutte le forze antagoniste al capitalismo auspicando che questo sciopero dimostri l’utilità dell’unità delle avanguardie operaie e ne evidenzi la necessità e rinnovando il suo impegno concreto per la realizzazione organizzata di questa unità.
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